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Glossario Bergamasco Medievale
Edizione a cura di Federica Guerini e Francesco Lo Conte

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Glossario

Quaderno 1 (MMB23) pag. 19

Abugatare, Apugatare

Originale conservato presso la Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo

A[nno] 1273: Abburattare. (St[atuti] di V[ertova])[1] È l’odierno bögatà[2].

 

Note:

[1] Il codice dello Statutum vetus vertovese da cui Tiraboschi estrasse questa citazione risulta oggi perduto. Gabriele Rosa nel 1869 pubblicò da tale codice solo i testi delle norme più antiche (datati 1235, 1248 e 1256: ristampa anastatica dell’edizione in Gusmini (1980), mentre per le aggiunte posteriori fino al 1439 redasse solo un breve regesto: Rosa (1869: 44). Tuttavia, Antonio Tiraboschi nell’estate del 1874 si prefiggeva lo scopo di completare l’edizione Rosa e pertanto redasse una trascrizione integrale delle aggiunte seriori al 1256 rimaste inedite. L’esito di quel lavoro si è conservato in una miscellanea di appunti autografi del Tiraboschi ora BCBg, MMB 727 (olim Ψ.5.1/1), ff. 1-152. Da tale trascrizione, f. 29r, ricaviamo la seguente citazione: “Item statuerunt et ordinaverunt quod supradicti mulinarii teneantur per sacramentum et sub banno den. XI imp. tenendi panarium in quo apugatatur farina ita et tali modo quod illi qui abugatant in ipso panario stent volti cum volto versus ipsum molendinum […] Et omnia predicta statuta et ordinamenta fuerunt firmata et ordinata in platea ecclesiae d.ne S. Marie de Vertoa in publica et generali credencia et concione supradicti comunis die XI ex[eunte] madio MCLXXIII indictione prima”. Infine si segnala che in BCBBg, AB 309, è conservata una traduzione italiana settecentesca dello Statutum vetus vertovese: cf. Cortesi (1983: 140, nr. 118). Bibliografia sugli statuti di Vertova in Nobili (2009: 23, n. 31).

[2]Cfr. D’Agostino (1983: s.v. Abugatà): “vale ‘setacciare’”. In Tiraboschi (1873: s.v. Bögatà) leggiamo “Abburattare, cèrnere col buratto la farina dalla crusca”.